Perché mangiare Parmigiano Reggiano fa bene? 6 cose da sapere assolutamente!

Perché mangiare Parmigiano Reggiano fa bene?

Orgogliosi di essere sempre al fianco dei nostri (TANTI!) clienti, ricordiamo che il nostro shop di vendita online lavora ormai da anni a pieno regime, per portare su ogni tavola del Mondo il Parmigiano Reggiano che il Caseificio La Madonnina di Salsomaggiore produce da più di tre generazioni. Oltre all’ecommerce offriamo la possibilità di ordinarlo con un semplice click su Whatsapp.

Il Parmigiano Reggiano è da noi prodotto secondo una tradizione secolare, proprio come facevano i nostri avi, ma con tutte le moderne tecnologie per soddisfare ogni controllo di qualità e salubrità.

Oggi allora, scopriamo insieme alcune curiosità e notizie utili sul Re dei formaggi!

  1. Il Parmigiano Reggiano non si produce, si fa!
  2. Parmigiano Reggiano del Caseificio La Madonnina: un caseificio storico
  3. Parmigiano Reggiano: cosa contiene?
  4. Il Parmigiano Reggiano quale vitamina contiene?
  5. Perché il Parmigiano Reggiano è privo di lattosio?
  6. Stagionatura Parmigiano Reggiano: cosa cambia?

 

1. Il Parmigiano Reggiano non si produce, si fa!

Il mondo del Parmigiano Reggiano è ampio e variegato, composto da prodotti che a volte – pur rimanendo in un range di assoluta eccellenza – differiscono anche parecchio tra di loro. Esiste un unico Parmigiano Reggiano, certo, inimitabile da sempre, semplicemente lo si può declinare in tanti modi diversi, purché questi rispettino comunque tutti i requisiti imposti dal Consorzio. Ma nello specifico allora da quale latte proviene il Parmigiano Reggiano del nostro Caseificio La Madonnina?

Cosa mangia la vacca che produce il Parmigiano Reggiano del Caseificio La Madonnina?

Precise regole per un prodotto unico nel mondo

Un’eccellenza come il Parmigiano Reggiano non si improvvisa certo da un giorno all’altro!

È infatti, frutto sì di passione e di tradizione, ma anche di studio, cura e attenzione al dettaglio: per questo esiste un rigido disciplinare su cosa questi bovini possono mangiare e in quali precise quantità, dato che il peso della vacca deve essere rigidamente verificato.

Tra i compiti principali del Consorzio del Parmigiano Reggiano ci sono i controlli degli standard scrupolosi che devono venire rispettati, oltre che diffondere iniziative che promuovano la nostra Cultura casearia nel Mondo.

Materie prime che rispettano la biodiversità della regione d’origine

Il Parmigiano Reggiano deve inoltre essere prodotto in precise zone d’Italia, il nostro territorio, nel centro Italia e solo in particolari periodi dell’anno.

La tradizione di un caseificio storico, ma che punta al futuro

Il nostro caseificio si trova a Salsomaggiore Terme, rientrando così a pieno titolo nel cosiddetto “triangolo d’oro”. Con questa denominazione si intende il territorio situato tra le provincie di Parma, Reggio Emilia, Modena, Bologna e una parte di Mantova: la zona cioè ufficialmente riconosciuta come l’unica al mondo dove può essere prodotto il Parmigiano Reggiano. Stiamo parlando di una zona davvero ricca di bellezze di ogni tipo: architettoniche e naturali che consigliamo vivamente di (ri)scoprire!

Eccovi alcune possibili mete da visitare, come il Parco Naturale dello Stirone per un po’ di sano di movimento nella natura, o le Terme di Salsomaggiore, per chi ha invece bisogno di relax e trattamenti rigeneranti.

Tutelare l’italianità del Parmigiano Reggiano: un obbligo morale

I dati dimostrano che il Parmigiano Reggiano è uno dei prodotti più copiati al mondo. E questo sarebbe forse il minimo: la cosa grave è che molto spesso si tratta di vere e proprie truffe. Messe in atto ai danni di ignari consumatori, che acquistano a caro prezzo un prodotto che non è quello a loro promesso e che non ha niente a che fare con le caratteristiche organolettiche e nutritive del Parmigiano Reggiano.

C’è differenza tra le vacche di pianura, delle valli o quelle di montagna?

Come abbiamo anticipato, le province italiane in cui si produce il Parmigiano Reggiano riconosciuto e certificato sono poche, ma ognuna presenta caratteristiche fisiche e climatiche diverse: si possono trovare colline, pianure, fiumi e anche montagne.

Ovviamente ognuna di queste aree fornisce anche una vegetazione propria, di cui i bovini si ciberanno, ed è proprio questa eccezionale biodiversità che rende ogni tipo di Parmigiano Reggiano unico e irripetibile, con sentori precisi tipici delle zone di appartenenza.

Scopri da quale latte proviene il nostro Parmigiano Reggiano

Parmigiano Reggiano: che latte è quello utilizzato per produrlo? Ovviamente, la risposta non è una sola! In base al tipo di mucca ed al luogo in cui pascola, ogni forma di Parmigiano prenderà caratteristiche aromatiche diverse: solo divertendosi a provarli tutti e sperimentando, si può trovare la propria tipologia preferita!

 

2. Parmigiano Reggiano del Caseificio La Madonnina: un caseificio storico

La passione: la nostra molla da secoli!

Le origini certificate della nostra tradizione casearia risalgono addirittura al 1858, anno in cui gli incartamenti comunali da noi rinvenuti, riportano la qualifica di “cascinaio” (l’equivalente dell’attuale figura del casaro) riferita a Iemmi Achille, nato nel 1832. Il suo sapere fu quindi tramandato al figlio Iemmi Enrico e a sua moglie Menozzi Artenice, genitori a loro volta di Iemmi Domenico. La tradizione e l’immenso patrimonio di conoscenze accumulato è così via via giunto ai giorni nostri, fino ad arrivare a Iemmi Marco, attuale titolare del Caseificio la Madonnina e trisnipote del fondatore. Ma già nuove generazioni di Iemmi sono pronte a prendere l’eredità per continuare questa meravigliosa storia di Famiglia di Casari.

I fiori all’occhiello del Caseificio La Madonnina

  • Parmigiano Reggiano 12 mesi: la modernità nella tradizione
  • Parmigiano Reggiano 24 mesi: il carattere e la versatilità
  • Parmigiano Reggiano 36 mesi: la scoperta di sapori più complessi
  • Parmigiano Reggiano vacche rosse 24 mesi: una “chicca” un’eccellenza

La professionalità non si improvvisa: ecco le nostre “medaglie”!

Scopri i marchi di garanzia del nostro Parmigiano Reggiano

Il Parmigiano Reggiano è un prodotto a Denominazione d’Origine Protetta (D.O.P.), secondo la norma europea del Reg. CEE 2081/92 e deve esibire alcuni certificazioni specifiche. Ecco quali!

Marchi d’origine…

Sono quelli che vengono obbligatoriamente apposti alla forma, già dalla sua “nascita”, per essere in grado di rintracciare ognuna di esse in qualunque momento. Vediamoli insieme!

  • Fascera marchiante (i puntini con la scritta “Parmigiano Reggiano”, il numero di matricola del caseificio, il mese e l’anno di produzione, la scritta “D.O.P.” e quella “Consorzio Tutela”)
  • Placca di caseina (applicata sulla superficie: deve riportare l’anno di produzione, la scritta “C.F.P.R.” ed un codice alfanumerico per identificare in modo univoco ogni singola forma)

…e di selezione

Sono marchi apposti, in base alla riconosciuta qualità della forma in questione, per deciderne poi la destinazione di vendita. Quello a cui solo le migliori forme possono ambire è:

  • la riproduzione del marchio “Parmigiano Reggiano”, con cui si identifica solo quella forma che è stata riconosciuta come “di prima categoria”

Cottura del Parmigiano Reggiano, Caseificio La Madonnina

 

3 Parmigiano Reggiano: cosa contiene?

Quali sono gli ingredienti del Parmigiano Reggiano? Latte, caglio e sale. Tutto qui?

Sì! Tre ingredienti semplici, ma che combinati ad arte danno vita al Re dei Formaggi.

Il re degli ingredienti del Parmigiano Reggiano: il latte

Per produrre il miglior Parmigiano Reggiano viene utilizzato il latte proveniente da mucche di razza Frisona, della regione della Frisia. In passato, tuttavia, veniva usata la razza Rossa Reggiana, considerata “mamma” del Parmigiano sin dal Medioevo.

La produzione di Parmigiano prevede che tutte le mucche da latte vengano alimentate con foraggi prodotti nelle province di Reggio Emilia, Parma, Modena, e parte di quelle di Bologna e Mantova.

Il caglio nel Parmigiano Reggiano

Per far sì che il latte diventi formaggio, è necessario aggiungere un ingrediente indispensabile: il caglio (questa miscela è fondamentale per far coagulare le particelle di caseina per ottenere la cagliata).

Il Re dei Formaggi ammette soltanto l’utilizzo di caglio animale, in particolare quello di vitello, a cui viene anche aggiunto il siero innesto, ovvero una coltura di fermenti lattici vivi che agevolano l’acidificazione (e ricavato dal siero del latte lavorato il giorno precedente).

Il sale nel Parmigiano Reggiano

Il tocco finale, ma non meno importante, viene dato dal processo di salatura: dopo essere state cotte le forme vengono immerse in una soluzione satura di acqua e sale.

In sintesi… il Parmigiano è un formaggio tutto naturale, senza conservanti, né addittivi chimici o OGM: per questo è buono e salutare!

 

4. Il Parmigiano Reggiano quale vitamina contiene?

Un occhio alla salute: le proprietà nutritive del Parmigiano Reggiano

Riassumendo: nella produzione del Parmigiano Reggiano non sono permessi né additivi né conservanti e gli unici ingredienti che si trovano al suo interno sono latte, caglio e sale. Anche per questo motivo le ricette che lo contengono sono particolarmente salubri.

Grazie inoltre alla presenza di vitamina B, ferro e zinco, è utilissimo nel mantenere in ottima salute il sistema immunitario di chi lo consuma. Non male per un “semplice” prodotto caseario, vero?

 

5. Perché il Parmigiano Reggiano è privo di lattosio?

Il Caseificio La Madonnina lavora da anni per fornire ai propri clienti un prodotto di elevatissima qualità ed eccellenza, quale è il nostro Parmigiano Reggiano.

Per questo motivo riteniamo di fondamentale importanza rispondere ad una domanda che spesso ci viene posta: “Il Parmigiano Reggiano contiene Lattosio?

La risposta è NO: non contiene Lattosio.

Vogliamo qui condividere alcune informazioni utili per permettere un acquisto sicuro e senza preoccupazioni, a proposito del tema Lattosio.

Il Parmigiano Reggiano è naturalmente privo di Lattosio

Il Ministero della Salute (tramite circolare 0024708 del 16.06.2016) ha ritenuto legittimo l’uso di questa dicitura sui prodotti con un contenuto di Lattosio inferiore a 0,1g per 100g.

Non solo. Lo stesso Ministero ha ritenuto opportuno rendere obbligatoria la seguente dicitura all’interno dell’etichetta del Parmigiano Reggiano: “l’assenza di Lattosio è conseguenza naturale del tipico processo di ottenimento del Parmigiano Reggiano. Contiene galattosio in quantità inferiore a 0,1mg/100g”.

Il Parmigiano Reggiano può dunque essere consumato anche da persone che presentano intolleranze a questo zucchero complesso (SCOPRI QUI GUSTOSE RICETTE!).

Perché il Parmigiano Reggiano non contiene Lattosio?

Subito dopo la caseificazione del Parmigiano avviene lo sviluppo di lattobacilli che fermentano la totalità del Lattosio presente, nel giro di circa 8 ore.

Al termine del processo di stagionatura del Parmigiano, non si rilevano più tracce di Lattosio all’interno di esso, e quindi anche chi è intollerante può assaporarlo in tante gustose ricette (al fondo dell’articolo ne presentiamo alcune!).

le caratteristiche essenziali di un Parmigiano Reggiano di montagna

6. Stagionatura Parmigiano Reggiano: cosa cambia?

Stagionature Parmigiano Reggiano: ogni tipologia derivante dalla sua stagionatura ha le sue caratteristiche. Ecco tutti i segreti per assaporarle al meglio!

Stagionature Parmigiano Reggiano: non solo semplici numeri!

12 mesi, 24 mesi e 36 mesi: un viaggio alla scoperta di sapori e sfumature

Andiamo quindi alla scoperta di tutti i “colori” del tuo formaggio preferito. Cominciamo con il sottolineare quelle che sono a tutti gli effetti le stagionature più diffuse sul mercato, universalmente apprezzate. Eccole!

Parmigiano Reggiano stagionato 12 mesi: il gusto della semplicità

Ecco i caratteri più marcati che emergono da un’analisi sensoriale completa dell’assaggio di una forma stagionata 12 mesi.

  • Vista: giallo paglierino tenue
  • Olfatto: spezzandolo ed annusandolo si avvertono note di fieno, yogurt e burro fresco
  • Tatto: consistenza elastica e scarsa solubilità

Abbinamenti perfetti per il Parmigiano Reggiano 12 mesi

VINO: bianchi non troppo strutturati fermi o frizzanti, come l’Ortrugo, cocktail a bassa gradazione

ABBINAMENTO: ottimo per valorizzare antipasti ed aperitivi veloci, con verdure in pinzimonio e mostarde delicate

Parmigiano Reggiano stagionato 24 mesi: l’equilibrio nella versatilità

Qui invece riassumiamo gli elementi principali che si possono notare da un’analisi sensoriale completa di una forma stagionata 24 mesi.

  • Vista: giallo paglierino
  • Olfatto: spezzandolo ed annusandolo emergono aromi più fruttati ed agrumati, con note anche di frutta secca
  • Tatto: Solubilità che inizia ad essere marcata

Abbinamenti perfetti per il Parmigiano Reggiano 24 mesi

VINO: rossi corposi

ABBINAMENTOideale per la preparazione di ogni piatto: con zuppe e minestroni i suoi matrimoni migliori! Vuoi stupire i tuoi commensali? Provalo anche a scaglie sottili e con dell’ottimo olio extravergine d’oliva su carpacci di pesce e roastbeef di manzo: sarà un successo!

Parmigiano Reggiano stagionato 36 mesi: l’intensità della tradizione

Ecco infine la sintesi sensoriale della degustazione di una stagionatura Parmigiano 36 mesi.

  • Vista: giallo vivo e cristalli di tirosina ben marcati, per la scomposizione avanzata delle proteine
  • Olfatto: spezzandolo ed annusandolo compaiono note ben marcate di frutta secca e funghi, unitamente all’aroma di umami (tipicamente simile al brodo di carne), e di spezie (quali pepe e noce moscata)
  • Tatto: duro e friabile (simile ad esempio a dei biscotti lingue di gatto), elevata solubilità

Abbinamenti perfetti per il Parmigiano Reggiano 36 mesi

VINO: rossi molto corposi

ABBINAMENTO: perfetto il tradizionale accostamento con l’Aceto Balsamico di Modena, così come quello con frutta secca o disidratata, in cui le note dolci e quelle acide si bilanciano armoniosamente

Perché mangiare Parmigiano Reggiano

Ricette veloci con il Parmigiano Reggiano

Stagionatura Parmigiano: quanto conta in una ricetta?

In sintesi… Il gusto finale di ogni piatto infatti dipenderà dalla scelta sul tipo di stagionatura del Parmigiano Reggiano utilizzato. Vediamo insieme le differenze!

 

Frittelle salate ripiene: l’italianità a tavola

Uniamo due eccellenze: il Parmigiano Reggiano e il Prosciutto Crudo di Parma

Sfrutta questa ricetta (qui trovi anche la base originale, da cui abbiamo preso spunto) per preparare un delizioso snack salato, che potrà diventare un ottimo aperitivo, un gustoso antipasto, oppure anche – perché no! – uno stuzzicante secondo che piacerà proprio a tutti. Soprattutto ai più piccoli di casa! Vedrai: entrerà a buon diritto tra le tue ricette salate autunnali preferite!

LA CREMA DI PARMIGIANO

Ingredienti e tempo di preparazione

  • 200 g Parmigiano Reggiano grattugiato della stagionatura che preferisci
  • 500 g latte
  • 80 g farina 00
  • 50 g burro
  • Preparazione: 20’ + 20’ di cottura

Cuoci

  • Prendi un pentolino, per scaldare il latte senza però farlo bollire
  • In un altro pentolino (antiaderente!) fai sciogliere il burro e aggiungi a poco a poco la farina
  • Mescola continuamente con un cucchiaio di legno o – meglio ancora – con una frusta
  • Quando il colore diventa dorato, unisci lentamente il latte caldo continuando a mescolare per evitare che si formino grumi e che il composto si attacchi al fondo
  • Appena la salsa risulta densa, spegni il fuoco a aggiungi mano a mano il tuo Parmigiano Reggiano. Ricorda di mescolare sempre anche durante questa fase, fino a quando il composto raggiunge una consistenza omogenea e liscia
  • Copri con una pellicola la tua salsa, per far sì che la superficie resti bella lucida e morbida, e tienila da parte in attesa di farcire le tue frittelle

L’IMPASTO DELLE FRITTELLE

Ingredienti e tempo di preparazione

  • 2 uova
  • 50 g burro
  • 150 ml acqua
  • 75 g farina 00
  • olio di semi di arachide
  • Preparazione: 20’ + 5’ di cottura

Impasta e cuoci

  • Riempi un pentolino antiaderente con l’acqua ed il burro ridotto in piccoli pezzi. Tenendo la fiamma bassa, portalo a sciogliersi
  • A questo punto togli il pentolino dal fuoco ed unisci la farina
  • Mescola velocemente con un cucchiaio di silicone, fino a quando tutto il composto non si compatta formando una palla. Rimetti tutto sul fuoco per pochi minuti, continuando sempre a mescolare
  • Ora aspetta che il composto si raffreddi, dopo di che puoi unire le uova una alla volta, facendo bene attenzione che la precedente sia ben accorpata all’impasto, prima di passare alla successiva
  • Versa il composto delle tue frittelle in una sac a poche (puoi anche crearla in modo artigianale con un sacchetto per congelare gli alimenti) e forma le tue frittelle sopra dei quadratini di carta forno che avrai precedentemente preparato e disposto su un ripiano
  • Adesso puoi prendere uno per volta i tuoi quadratini di carta forno ed immergerli nell’abbondante olio (ben caldo!) che ti serve per friggere. Ricorda: più è abbondante l’olio nella padella, più il tuo fritto risulterà asciutto e croccante!
  • Elimina subito la carta forno con delle semplici pinze da cucina
  • Scola le tue frittelle quando le vedi belle gonfie e lasciale asciugare su della carta assorbente
  • Ora puoi finalmente farcirle come più preferisci! Noi ti consigliamo di riempirle con la tua crema di Parmigiano Reggiano e dell’ottimo Prosciutto Crudo di Parma: vedrai che bontà!

Perché mangiare Parmigiano Reggiano

 

Primavera: ancora tempo di zuppe!

Prova questa deliziosa vellutata al Parmigiano Reggiano e patate

Oggi ti proponiamo una ricetta invernale davvero ricca e sostanziosa, ideale per un pasto salutare ed energetico. Che tra l’altro – facente parte di una cultura contadina povera – potrai preparare con un minimo investimento economico.  Non male, vero? Ecco allora la nostra versione della vellutata di patate!

Ingredienti per 4 persone

  • 200 g Parmigiano Reggiano DOP grattugiato della stagionatura che preferisci
  • 700 g patate
  • 500 g latte
  • brodo o acqua bollente (regola la quantità in base alla densità desiderata)
  • cipolla
  • burro
  • sale, noce moscata
  • Preparazione: 20 minuti
  • Cottura: 30 minuti

Procedimento

  • Sbuccia le patate, tagliandole a pezzetti
  • In una casseruola dai bordi alti fai soffriggere la cipolla, aggiungendo poi le patate
  • Puoi ora versare in pentola le componenti liquide della tua vellutata: brodo (o acqua) e latte
  • Lascia cuocere per 20/30 minuti (in base alla quantità di brodo che decidi di utilizzare): il momento giusto di togliere dal fuoco è quando le patate saranno diventate morbide
  • A questo punto frulla il tuo composto per ottenere una consistenza vellutata. Se invece preferisci una vellutata più “rustica”, aumenta i tempi di cottura ed aiutati a schiacciare i pezzi più grossi di patate con il dorso di un cucchiaio
  • A fuoco spento manteca la vellutata con burro ed Parmigiano Reggiano, e se vuoi aggiungi nel piatto dei crostini di pane tostato
  • Ora puoi davvero goderti il tuo piatto: buon appetito!

 

Caseificio La Madonnina: gusto e convenienza!

Una primavera con i fiocchi? Ti aspettiamo nel Negozio del Caseificio oppure sullo shop online!

Approfitta delle nostre offerte sempre aggiornate su tutte le stagionature di Parmigiano Reggiano: il nostro shop di Parmigiano Reggiano è a tua disposizione sul sito del Caseificio La Madonnina!

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A presto, per altre ricette e consigli.

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