La stagionatura del Parmigiano Reggiano: ecco cosa prevede

La stagionatura del Parmigiano Reggiano è un processo che ci avvicina sempre di più al momento di gustare quella che, a tutti gli effetti, è una delle delizie italiane più apprezzate nel mondo. Come avviene di preciso? Vediamolo assieme.

stagionatura

Stagionatura Parmigiano Reggiano: cosa succede alle forme

Durante la fase di stagionatura del Parmigiano Reggiano, le forme vengono disposte in fila e posizionate su lunghe tavole di legno. In questa fase è fondamentale che la parte esterna del formaggio abbia la possibilità di asciugarsi e di essere ricoperta da una crosta naturale.

La suddetta non è sottoposta ad alcun trattamento ed è perfettamente commestibile. La stagionatura ricopre un’importanza capitale nel processo di produzione del Parmigiano Reggiano. Risulta infatti fondamentale per conferire al prodotto la sua tipica consistenza granulosa, e conferisce alla forma che acquisti un gusto ed un sapore particolari, che variano proprio in base alla durata di questo processo di conservazione (scopri ad esempio come può cambiare il risultato finale di una ricetta leggendo questo articolo!).

Cosa dire in merito alla durata? Prima di tutto che la stagionatura minima è pari a 12 mesi, almeno per quanto riguarda la fase pre selettiva. Una volta trascorso questo lasso di tempo, le forme considerate idonee vengono avviate alla fase successiva della stagionatura, che ha una durata minima di 24 mesi.

A questo punto, entrano in gioco gli esperti del Consorzio, tra cui il battitore, che analizzano le forme una per una, applicando a quelle con i giusti requisiti il celebre bollo a fuoco, che certifica la denominazione di origine protetta. Se i requisiti non sussistono, alle forme vengono asportati i contrassegni.

Articolo curato da Giroidea – Business Design

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